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Appello per la pace

Appello per la pace

L’invasione armata scatenata contro il popolo ucraino è un crimine. L’immane violenza che i civili stanno subendo, con donne, anziani e bambini costretti ad abbandonare la propria terra per trovare rifugio oltre confine, ci addolora e ci porta ed esprimere profonda solidarietà e vicinanza ai fratelli ucraini. Tramite le nostre associazioni, imprese sociali e volontari stiamo collaborando nell’organizzare l’accoglienza come stanno facendo con grande cuore i polacchi, i rumeni e i moldavi.

Siamo profondamente convinti che se con la guerra tutto è perduto, con la nonviolenza e la solidarietà tra i popoli cresce la pace e la giustizia per tutti. E questo ci chiama ad operare per la rimozione delle forti disuguaglianze sociali ed economiche esistenti. Non è facile idealismo quello che ci anima. I fatti della storia dimostrano che la risoluzione positiva dei conflitti va perseguita con il dialogo, la diplomazia, la non collaborazione, la disobbedienza e la difesa civile e non con l’uso e la diffusione delle armi i cui effetti sono morte, distruzione e desiderio di vendetta. Pertanto, oggi più che mai, facendo nostra la convinzione di Papa Francesco, diciamo con chiarezza che finché le nazioni continueranno a fare ingenti affari vendendo armi in giro per il mondo le guerre continueranno a proliferare.

Plaudiamo al dissenso che i fratelli russi stanno manifestando con coraggio contro il loro presidente Putin e la sua inaccettabile aggressione. Sosteniamo il protagonismo del popolo russo affinché faccia sentire forte il suo sdegno e la sua contrarietà alla guerra per indurre il proprio governo a desistere. La ferma condanna e le sanzioni economico-finanziarie comminate alla Russia da parte dei Paesi Occidentali sono strumenti di dissuasione giusti ma insufficienti; servono azioni volte a fermare l’escalation della violenza e non ad acuirla se non si vuole giungere all’irreparabile. Serve il dialogo, presupposto imprescindibile per evitare una drammatica escalation del conflitto, che si attua soltanto attraverso una seria comprensione delle ragioni altrui. La sordità reciproca accresce la conflittualità.

Diciamo perciò: tacciano le armi e torni la politica!

Da qui rinnoviamo il nostro impegno ad offrire sostegno per l’accoglienza dei profughi e a rilanciare gli sforzi per non disperdere il capitale morale e sociale della cultura della nonviolenza e della solidarietà tra i popoli come via per la costruzione della pace.

Sottoscrittori

ACLI provinciali di Pordenone

AGESCI – Comitato di Zona Pordenone

Amici dei Comboniani

Associazione “Laluna”

Associazione di volontariato “Il Noce”

Associazione di volontariato per la pace “Tonino Bello”

Azione Cattolica Diocesi Concordia-Pordenone

Centro Missionario Diocesano

CARITAS Diocesana di Concordia-Pordenone

Nuovi Vicini Cooperativa sociale

Cooperativa sociale “Il Piccolo Principe”

Cooperativa sociale ACLI

Gruppo obiettori di coscienza

Circolo Acli “A. Capitini”

Missionari Comboniani di Cordenons

Pastorale Giovanile Diocesana

Pastorale Sociale e del Lavoro Diocesi Concordia-Pordenone

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