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Chi è il richiedente asilo?

Il richiedente asilo è lo straniero che ha presentato domanda di protezione internazionale su cui non è stata ancora adottata una decisione definitiva ovvero ha manifestato la volontà di chiedere tale protezione. Per fare tale domanda non vengono richiesti particolari requisiti, se non quello di essere uno straniero, cioè un cittadino non appartenente ad uno Stato dell’Unione europea, oppure un apolide.  

Giuridicamente il termine più esatto è “richiedente protezione internazionale”.

 

Alcuni dati

I NUMERI UFFICIALI

Ma quante sono state le richieste di asilo (protezione internazionale) in Italia nel 2019? Confrontiamo i dati con quelli di alcuni altri stati membri dell’Unione Europea.

Questi sono i dati aggiornati forniti da Eurostat che certificano il numero di richiedenti asilo del 2019 che hanno ricevuto i paesi membri. Solo circa il 50% di queste ha avuto un esito positivo garantendo al richiedente lo status di rifugiato.

La nostra costituzione riconosce il diritto d'asilo

In Italia il diritto di asilo è riconosciuto dall’art.10 comma 3 della Costituzione: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.

Ma qual è la differenza fra richiedente asilo e rifugiato?

Il rifugiato è una persona che, “per fondato timore di persecuzione per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale od opinione politica, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza e non può, a causa di tale timore, avvalersi della protezione in tale paese” (Art. 1 della Convenzione di Ginevra del 1951).

Quindi lo status di rifugiato si ottiene dopo cha la domanda di protezione internazionale ha avuto esito positivo.

Spesso viene anche utilizzato il termine “profugo”.
In realtà questo è un temine generico che indica chi lascia il proprio paese a causa di guerre, persecuzioni o catastrofi naturali.

Altro temine spesso utilizzato impropriamente è clandestino: diventa facilmente sinonimo di “delinquente” ma in realtà la parola fa riferimento a chi, entrato regolarmente, rimane anche dopo la scadenza del visto o del permesso di soggiorno, oppure che entra irregolarmente sul territorio nazionale. 

L’alternativa appropriata è migrante irregolare.

 

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