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Nuovi Vicini gestisce progetti per l’accoglienza, l’integrazione e la tutela di titolari di protezione internazionale.

La Nuovi Vicini gestisce progetti, in provincia di Pordenone, su incarico di alcuni enti locali che aderiscono alla rete nazionale del SAI (Sistema di accoglienza e integrazione) ex SPRAR.

Attualmente sono attivi tre progetti, rispettivamente dell’ Ambito Territoriale Noncello, per 45 posti in accoglienza, del Servizio sociale dei Comuni Livenza Cansiglio Cavallo – Ente gestore Comune di Sacile, per 28 posti e del comune di San Vito al Tagliamento per 15 posti.

I destinatari del servizio sono singoli uomini, singole donne e piccoli nuclei familiari, rifugiati e beneficiari di protezione internazionale, da poco arrivati in Italia.

Gli obiettivi principali dell’attività sono:

  • assicurare l’accoglienza e la presa in carico dei beneficiari;
  • realizzare percorsi di integrazione individualizzati;
  • garantire tutela legale, consulenza ed informazione sui diritti e doveri del rifugiato;
  • promuovere iniziative volte a sensibilizzare la comunità cittadina sulle tematiche dei richiedenti asilo e rafforzare la cultura dell’accoglienza.

I progetti per titolari di protezione internazionale gestiti dalla Nuovi Vicini si ispirano al modello organizzativo dell’accoglienza diffusa ed integrata sul territorio.

Secondo tale impostazione, l’accoglienza avviene in strutture di piccole dimensioni (appartamenti o piccole case), che favoriscono un migliore impatto con il contesto sociale locale e una prossimità reale ai programmi di integrazione, creando inoltre uno spazio favorevole alla costruzione di reti di supporto.

Il modello si definisce integrato perché si colloca in rete con la maggior parte delle risorse presenti sul territorio locale.

Durante il percorso di presa in carico (della durata di 6 mesi, prorogabili per altri 6 mesi) i beneficiari vengono accompagnati dalla prima accoglienza all’acquisizione di strumenti per l’autonomia lavorativa e abitativa.

Il percorso dei beneficiari è strettamente monitorato da un’equipe multidisciplinare composta da figure professionali diverse (educatori, psicologi, assistenti sociali, operatori legali, mediatori, insegnanti di italiano per stranieri) tali da garantire le competenze, le mansioni e i ruoli necessari all’erogazione dei servizi dell’accoglienza integrata.

Il percorso prevede: 

  • L’accoglienza materiale del beneficiario con contestuale firma del contratto di accoglienza
  • L’orientamento al territorio
  • La predisposizione del progetto personalizzato, che viene impostato, seguito e monitorato durante tutto il periodo di accoglienza
  • La frequenza ai corsi di italiano interni alla cooperativa
  • L’attivazione di tirocini formativi
  • L’orientamento e l’accompagnamento all’inserimento lavorativo e abitativo

SAI

Sistema di Accoglienza e Integrazione

Lo SPRAR è stato istituito dalla legge n.189/2002 ed è promosso dal Ministero dell’Interno, dall’ACNUR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), successivamente modificato con la legge n.132/2018 che ne ha cambiato tipologia di beneficiari e quindi acronimo in SIPROIMI.

Il D.L. 21 ottobre 2020, n.130, convertito in Legge 18 dicembre 2020, n.173, lo rinomina SAI – Sistema di accoglienza e integrazione

Tale Sistema è costituito da una rete di enti locali che, per la realizzazione di progetti di “accoglienza integrata”, si avvalgono del supporto di organizzazioni del terzo settore che hanno maturato una specifica esperienza nel campo. Per info www.retesai.it

La rete nazionale mette a disposizione oltre 30.000 posti di accoglienza.

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